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Catechesi 2015 - 16

Lettera ai romani

Nel nostro impegno annuale di approfondimento della parola di Dio, seguiamo un percorso che ci porta ciclicamente dal Primo Testamento, ai Vangeli. Negli ultimi anni abbiamo meditato: Vangelo di Marco - Vangelo di Luca - Padre nostro - Chiamata alla vocazione - Atti degli Apostoli – Prima Lettera ai Corinzi – Prima lettera di Pietro - Prima lettera di san Giacomo - I Salmi - La Parola di Dio. Quest'anno ritorniamo a leggere un testo dell'apostolo Paolo, il grande missionario che ha innescato il processo di traduzione della fede cristiana nella cultura greco-romana. Già lo conosciamo dagli Atti degli Apostoli e dalla Prima Lettera ai Corinzi. Quando scrive la Lettera ai Romani è vicino alla conclusione della sua vita, sul finire degli anni 50 d.C. La Lettera ai Romani è lo scritto più lungo e più importante di tutto l'epistolario paolino, quello più studiato e commentato nella tradizione della Chiesa e quello che più ha influito nella sua storia, sia per fondare la teologia, che per le molte discussioni che ha suscitato. La riforma protestante ne ha fatto il suo cavallo di battaglia ed attualmente è il testo dal quale si riparte nel dialogo ecumenico. E' un testo dottrinale, con l'intento di svolgere un discorso teologico completo e sistematico sul contenuto essenziale della fede cristiana. Non è un testo facile, ma vogliamo rileggerlo a partire dalla situazione della nostra Chiesa chiamata, come la Chiesa delle origini, a passare da una tradizione di fede ancorata e pensata per il contesto religioso della società contadina, ad una nuova visione della fede che nasce da un contesto secolarizzato, multiculturale e multireligioso. Per compiere questo passaggio (simile a quello che hanno dovuto fare gli ebrei diventati cristiani) anche noi dobbiamo superare la vecchia mentalità, legata alla legge e alle pratiche religiose, per cogliere l'essenziale della fede (ciò che è irrinunciabile) e metterlo come punto di partenza di una nuova sintesi teologica, di una nuova prassi religiosa più in sintonia con la cultura moderna. Per dialogare in verità con altre culture e religioni bisogna sfrondare ciò che non è importante, ciò che è incrostazione del passato, e mantenere saldo ciò che è fondamentale. Ci faremo aiutare da Paolo in questa “potatura” radicale della nostra tradizione religiosa, per rinvigorire la pianta della Chiesa e farla rifiorire nell'annuncio del vangelo agli uomini d'oggi. A cura di Don Sergio Carrarini
N 1) Salmo 83 "Nostalgia del tempio del Signore"
N 2) Salmo73 "La crisi di un uomo di fede"
N 3) Salmo 63 "L'anima mia ha sete del Dio vivente"
N 4) Salmo 91 "E' bello dar lode al Signore"
N 5) Salmo 94 "Ascoltate oggi la sua voce"
N 6) "Gesù, la Parola, è lampada ai miai passi"
N 7) "Il Vangelo di Paolo"
N 8) "Io credo: Risorgerò"
N 9) "La comunità di Roma"
N10) "Paolo servo e apostolo di Cristo"
N11) Prologo "Dio La fede e la giustizia di Dio" Commen.
N12) Prologo "L'Idolatria degli uomini" Commen.
N13) Prologo “Il mondo giudaico tra legge e salvezza” Commen.
N14) Prologo "Il male non conosce privilegiati " Commen.
N15) Prologo “Giustificazione redenzione” Commen.
N16) Prologo “L'esperienza di Abramo” Commen.
N17) Prologo "La speranza si accende in Gesù Cristo" Commen.
N18) Prologo "Vittoria sul peccato e sulla morte" Commen.
N19) Prologo "La Liberazione dalla legge" Commen.
N20) Prologo "La vita nello Spirito" Commen.
N21) Prologo “I veri discendenti di Abramo” Commen.
N22) Prologo “L'Infedeltà di Israele” Commen.
N23) Prologo "Il nuovo popolo di Dio" Commen.
N24) Prologo

La fede nella vita quotidiana”

Commen.
N25) Prologo "Doveri dei credenti" Commen.
N26 Prologo “Sulle divisioni nella Comunità” Commen.
N27) "La chiersa: una comunità di amici"
N28) "La proposta formatica del giovedì